I Saloni di Parigi e di Londra del 1975 videro il debutto della 308 GTB. Costruita su disegno di Pininfarina presso gli stabilimenti di Scaglietti, al suo interno manteneva il V8 della 308 GT4 ma con lubrificazione a carter secco: ciò comportava una minore altezza del motore ed un miglior raffreddamento, grazie alla maggior quantità d’olio presente. I primi esemplari furono costruiti con la carrozzeria in vetroresina.
Sono già passati trent’anni dal suo debutto, ma è sorprendente notare come la 308 GTB con la sua carrozzeria disegnata da Pininfarina abbia superato brillantemente la prova del tempo. Sembra molto bella anche ai giorni nostri ed è sempre in grado di far voltare gli sguardi; persino le persone che quando fu presentata non erano ancora nate la riconoscono subito come una Ferrari.
Fin quasi al termine degli anni sessanta le Ferrari destinate all’uso stradale avevano, per tradizione, un motore V12. L’introduzione della gamma Dino dotata di propulsori V6, avvenuta proprio in quel periodo, cambiò radicalmente la situazione. La neonata “piccola Ferrari” fu molto gradita e generò un nuovo e fiorente mercato composto principalmente da acquirenti più giovani: durante i suoi cinque anni di produzione si rivelò un grande successo, nonostante la crisi petrolifera ed il proliferare in tutto il mondo delle legislazioni restrittive sui limiti di velocità. Pur essendo già disponibile, dal 1974, la vettura sorella 308 GT4 2+2, dotata di propulsore V8, la Dino 246 GT trovò la sua degna erede solo l’anno successivo, quando fu introdotta nella gamma Ferrari la 308 GTB
Si arriva così alla 308 GTB che condivideva il medesimo schema progettuale del blocco motore/trasmissione, ed era anch’essa spinta dal propulsore V8 da 3 litri. La vettura fu presentata al pubblico durante il Salone di Parigi, nell’ottobre 1975. Nonostante all’epoca fosse molto in voga la forma a cuneo delle carrozzerie, nei dettagli del progetto di Pininfarina c’erano ispirazioni derivate dalla Dino 246, come l’incavo delle prese d’aria che iniziava già dalle portiere, il lunotto verticale incurvato tra le due pinne ed i doppi gruppi ottici posteriori.
Fu un successo immediato, sia con il pubblico sia con la stampa specializzata; questa vettura ed i successivi modelli V8 che ne derivarono formeranno la spina dorsale della produzione Ferrari per trent’anni. La 308 GTB segnò un’altra anteprima nella storia delle realizzazioni stradali della Ferrari, poiché fu la prima ad essere costruita con una carrozzeria in vetroresina. Questo tipo di realizzazione fu sostituito dai più tradizionali pannelli d’acciaio e d’alluminio verso la fine del 1976, per le vetture destinate al mercato americano, e, nella prima metà del 1977, sulle auto realizzate per il mercato europeo. Una versione con tettuccio di tipo “Targa”, denominata308 GTS, si affiancò alla GTB alla fine del 1977; la vettura si distingueva facilmente per il pannello rimovibile del tetto, ricoperto in vinile nero e per le griglie, sempre nere, poste dietro ai 2 vetri porta.
Meno evidente, ma forse più importante, risultava essere la differenza del sistema di lubrificazione dei motori che sul modello GTB (escluso le vetture prodotte per il mercato americano dal MY 78) era dotato di pompa di recupero (carter secco) mentre la GTS installava lo stesso gruppo propulsore della 308 GT4.
Il motore Lancia V8 fu ulteriormente sviluppato e venne installato anche sulla monoposto 801 F1 del 1957; nel frattempo con quel V8 nacquero anche delle automobili da corsa per la categoria sport, come la 248 SP e la 268 SP del 1962. Nel 1964 le armi vincenti dell’azienda in Formula 1 furono la F1 158, con motore V8 e la F1 512 con propulsore a 12 cilindri contrapposti: in pratica si trattava della stessa vettura sulla quale variava unicamente la configurazione del propulsore. In quell’annata, la F1 158 portò a John Surtees il Titolo Mondiale Piloti, e la combinazione delle due vetture diede alla Ferrari la conquista del Campionato del Mondo Costruttori.
Dopo questa esperienza il motore V8 scomparve dalla produzione Ferrari per quasi un decennio. Il concetto fu ripreso sulla prima vettura stradale ad otto cilindri, la 308 GT4 con motore trasversale V8, presentata nel 1973. L’insieme del gruppo motore/trasmissione di questa vettura fu ispirato dal progetto già collaudato con i modelli Dino 246GT e GTS.
Anno novembre 1979
Blue Sera interno beige
Due proprietari da nuova
Tagliandi regolari Ferrari
telaio 27175
Matching number
Service book e fatture presenti
The 308 GTB made its debut at the Paris and London shows in 1975. Built to a Pininfarina design by Scaglietti, it retained the 308 GT4′s V8, albeit with dry sump lubrication. The latter made for lower engine mounting and better cooling thanks to the fact that more oil was present. The first models boasted fibreglass coachwork.
The long awaited replacement for the Dino 246 GT model made its inaugural appearance at the 1975 Paris Salon. The Pininfarina designed body had a pronounced wedge profile, with a rectangular egg-crate aluminium radiator grille below a slim full width satin black front bumper. However, there were numerous key design elements of the Dino 246 GT carried through into the body details. These included the scalloped door intakes, twin circular rear light assemblies, and the vertical concave rear screen bounded by buttressed sail panels. In essence the shape was a modernisation of that of the Dino, with enough traces of its predecessor to provide a thread of continuity, earning praise from the press and clients alike.
One feature that was not immediately apparent, was that the 308 GTB was fitted with a totally fibreglass body, apart from the aluminium front lid. This was the first Ferrari production car to feature fibreglass as a body material, and in fact the idea has not been repeated by the company in large volume production. However, individual fibreglass panels have been used on a large number of cars from then until now, particularly for the front and rear valances and nose sections. Although the standard of finish was very high, a return to the more traditional pressed steel and aluminium happened in late 1976 for USA cars, and around mid 1977 for European models.
The simplest way to identify a fibreglass bodied car, is to see if there is an indent line between the front screen pillar and roof panel. If there is one, then the body is fibreglass.
USA market cars can be identified by heavier bumper assemblies, and rectangular side marker lights on the wings.
An optional deep front spoiler became available during 1977, which like the standard shallow spoiler was a fibreglass moulding. Like the Dino series, a luggage compartment was provided in the tail of the car behind the engine bay. On the 308 GTB it was accessed by lifting the entire engine cover, which revealed a zip top compartment, whereas the Dino models had a separate lid for the luggage area.
The main European market 308 GTB models had a tubular chassis with factory type reference F 106 AB 100.
Disc brakes, with independent suspension via wishbones, coil springs, and hydraulic shock absorbers, were provided all round, with front and rear anti roll bars.
All models were numbered in the Ferrari odd number road car chassis sequence, with both right and left hand drive available.
Production ran from 1975 through to 1980, during which time 2897 examples were produced in the chassis number range 18677 to 34349.
The transversely mid-mounted aluminium V8 engine was essentially of the same design as that used in the 308 GT4 model.
It was of a 90 degree configuration, with belt driven twin overhead camshafts per bank, having a total capacity of 2926cc, with a bore and stroke of 81mm x 71mm, bearing factory type reference F 106 AB 000 for European market cars.
The engine was coupled in unit with the all synchromesh five speed transmission assembly, which was below, and to the rear of the engine’s sump. It was fitted with a bank of four twin choke Weber 40 DCNF carburettors, mounted in the centre of the vee, the exact specification of which depended upon the market.
European cars were fitted with dry sump lubrication, whereas Australian, Japanese and USA examples retained the wet sump lubrication system used on the 308 GT4. The claimed power output was 255bhp for European market models, and 240bhp for US market examples which were fitted with power sapping emission control equipment.
A sports exhaust system, and high compression pistons plus high lift camshaft became available as an option.
Year 1979
Blue Sera interior beige
Two new owners
Regular coupons in Ferrari
Chasis 27175
Matching number
Service book and ferrari invoice